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Test QI e Test intelligenza, misura il tuo quoziente intellettivo!
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Perchè fare i test QI?
I nostri test quoziente intellettivo mettono alla prova la tua intelligenza facendoti divertire. Rispondendo alle nostre domande puoi misurare il tuo QI online completamente gratis.
Anche tu ti chiedi perchè dovresti fare dei test QI? È una domanda che si pongono in molti e la risposta è diversa per ognuno! Abbiamo deciso di proporti questi QI test per regalarti un momento di svago e per misurare in maniera gratuita il tuo quoziente intellettivo. In questo modo ti metti alla prova e tieni allenata la tua mente con domande che stimoleranno il tuo cervello e ti faranno passare qualche minuto di svago costruttivo.
Se sei un amante di test, quiz, indovinelli e rompicapo saprai molto bene quanto è importante allenare costantemente la tua mente per evitare che invecchi o che perda di smalto. I nostri QI test sono studiati appositamente per valutare il tuo quoziente intellettivo e per stimolare il tuo cervello a ragionare e a mantenersi in forma e allenato.
Un test sul quoziente intellettivo è come un gioco che ti permetterà di divertirti con delle piccole sfide che sono rappresentate dalle domande, proprio queste piccole sfide serviranno a valutare il tuo livello d’intelligenza in modo semplice e divertente.
I nostri test d’intelligenza sono disponibili sempre online, in maniera gratuita, così potrai metterti alla prova in ogni momento da tutti i computer, cellulari o tablet.
I nostri Test QI sono gratis e li puoi fare completamente online
Test QI gratis e completamente online: ecco cosa ti offriamo! Un momento di svago intelligente per metterti alla prova dove e quando vuoi!
Creiamo continuamente dei nuovi test d’intelligenza in modo da poterti dare sempre nuovi problemi da risolvere con i quali metterti alla prova costantemente. I nostri quiz sono gratuiti e si svolgono online con la classica modalità delle domande e delle risposte multiple.
Sono test qi gratis per poter dare la possibilità a tutti di testare le proprie capacità logiche, matematiche, di soluzione dei problemi, etc. Ti mettono alla prova in maniera divertente, in questo modo puoi tenere il tuo cervello allenato e stimolare le tue capacità cognitive.
Sono test qi online perchè in questo modo potrai affrontarli da qualunque supporto (smartphone, tablet e pc) semplicemente collegandoti al nostro sito e completando il quiz fino ad ottenere il risultato del tuo quoziente intellettivo.
Cos’è il quoziente intellettivo?
Il quoziente d’intelligenza non è altro che un valore che serva ad indicare, tramite un punteggio, il livello d’intelligenza di una persona.
Per la definizione di quoziente intellettivo ci facciamo aiutare dal dizionario dalla Treccani, che recita così:
Valutazione del tipo e della qualità di intelligenza, in soggetti in età evolutiva e adulti, ottenuta mediante la somministrazione di test. I test di intelligenza sono strumenti volti a determinare l’intelligenza posseduta da una persona come sua caratteristica oggettiva e a misurarla quantitativamente.
Notiamo subito che si parla di due concetti fondamentali sui quali si dibatte da anni, che sono l’intelligenza e i test necessari per valutarla.
Nel prossimo paragrafo andiamo ad analizzare il primo punto che è quello dell’intelligenza.
Come possiamo definire l’intelligenza?
L’intelligenza viene considerata da molti come la capacità di un individuo di risolvere efficacemente problemi nuovi e quindi sconosciuti.
L’unica cosa certa sulla definizione d’ intelligenza è che non ne esiste una universalmente condivisa dalla comunità scientifica, possiamo però analizzare l’etimologia, e in questo ci aiuta wikipedia:
La parola intelligènza (s. f.) deriva dal sostantivo latino intelligentĭa, a sua volta proveniente dal verbo intelligĕre, "capire".
Il vocabolo intelligĕre è formato dal verbo legĕre, "cogliere, raccogliere, leggere" con la preposizione inter, "fra" (quindi, 'scegliere fra, distinguere'); l'intelligenza, quindi, è letteralmente capacità di stabilire correlazioni e distinzioni tra elementi (di "leggere tra le righe", come si dice).
Nel 1994 un gruppo di 52 ricercatori (la Mainstream Science on Intelligence) ha firmato una definizione che recita così:
L’intelligenza è una generale funzione mentale che, tra l'altro, comporta la capacità di ragionare, pianificare, risolvere problemi, pensare in maniera astratta, comprendere idee complesse, apprendere rapidamente e apprendere dall'esperienza. Non riguarda solo l'apprendimento dai libri, un'abilità accademica limitata, o l'astuzia nei test. Piuttosto, riflette una capacità più ampia e profonda di capire ciò che ci circonda – "afferrare" le cose, attribuirgli un significato, o "scoprire" il da farsi.
Le definizioni sono diverse, ma hanno alcuni tratti comuni e in quasi tutti i casi pongono l’intelligenza come il mezzo per risolvere problemi. Ed è da questo presupposto che nascono i test del quoziente intellettivo, infatti questi test sono formati da piccoli problemi, di differente complessità, da risolvere.
Ma questo lo analizzeremo nel dettaglio più avanti.
Come si misura, quindi, l’intelligenza?
Esistono varie tipologie di test per la misurazione del quoziente d'intelligenza, ma bisogna avere ben chiaro che misurano solo singoli aspetti e non l'intelligenza complessiva della persona testata.
Durante il corso degli anni sono stati sviluppati svariati test per la misurazione dell’intelligenza e sono stati fatti anche diversi studi riguardanti la correlazione tra QI, morbosità, mortalità e stato sociale dei genitori.
Nel corso degli anni è stata messa in dubbio la validità assoluta di questi test e si è giunti alla conclusione che:
- L’intelligenza è misurata relativamente al proprio gruppo di appartenenza
- I risultati non sono validi in senso assoluto, ma solo in relazione a singoli aspetti e sotto-capacità specifiche dell’intelligenza
Quindi è chiaro e assodato che i test intellettivi non danno un giudizio complessivo sulla persona, ma solo su singoli aspetti che possono essere ad esempio l’intelligenza visiva, le capacità logiche, la propensione a risolvere problemi e via dicendo.
Un pò di storia sui test del quoziente intellettivo
Il primo test d’intelligenza moderno fu creato nel 1905 dallo psicologo francese Alfred Binet insieme al suo collaboratore Théodore Simon. Insieme misero a punto un sistema di valutazione chiamato Scala Binet-Simon che restituiva un punteggio indicante le capacità intellettive dell’individuo e serviva a individuare i bambini che avrebbero avuto bisogno di un aiuto specifico in alcune materie scolastiche.
Il funzionamento della scala Binet-Simon era semplice: si ponevano quesiti a un bambino di una data età e si valutava l’età mentale del bambino in base alla capacità di risolvere problemi che la media dei bambini della sua età era in grado di risolvere. La scala Binet-Simon gettò le basi per i successivi test d’intelligenza e fu modificata e perfezionata negli anni.
La definizione di QI, invece, fu data per la prima volta nel 1912 dallo psicologo tedesco William Louis Stern all'Università di Breslavia che coniò il termine di I.Q. (Intelligence Quotient) definendolo come il punteggio risultante dalla formula (età mentale/età biologica)*100. In questo modo il punteggio veniva rapportato all’età del bambino in modo che si confrontasse con pari età (come avveniva anche nella scala Binet-Simon).
Su queste basi, nel 1916 vi fu un ulteriore affinamento del lavoro di Alfred Binet da parte di Lewis M. Terman, della Stanford University.
Terman sviluppò i test chiamati Stanford-Binet Intelligence Scale che davano proprio un punteggio basato sulla seguente formula: QI = (Età biologica/Età mentale) *100
Nel corso degli anni vi furono diverse modifiche e perfezionamenti fino ad arrivare nel 1939 allo sviluppo da parte di David Wechsler di un test dedicato anche alla popolazione adulta, test che poi nel 1955 diventerà il famoso Wechsler Adult Intelligence Scale (o WAIS). Questo test è tra i più utilizzati e nel corso degli ha subito diverse revisioni fino ad arrivare all’ultima versione del 2008: il WAIS IV.
Approfondiamo i QI tests: La Scala Binet-Simon
La scala Binet-Simonè un metodo di valutazione dell’intelligenza sviluppato da Alfred Binet e dal suo collega-collaboratore Theodore Simon, i due svilupparono un metodo per testare le capacità mentali di un individuo, in particolare di bambini e ragazzi giovani.Alfred Binet nacque nel 1957 a Nizza, in Francia, da un padre medico e da una madre artista. Con quest’ultima si trasferì a Parigi dove si dedicò agli studi in medicina, legge e scienze naturali.
Successivamente decise di dedicarsi alla psicologia e in collaborazione col collega Simon si occupò di trovare uno strumento per individuare gli studenti che avevano bisogno di un supporto specifico per affrontare il percorso di studi: così nacque la scala Binet-Simon.
Il Test d’Intelligenza di Binet non analizzava le conoscenze acquisite con lo studio, come letteratura o matematica, ma cercava di valutare altri tipi di capacità come ad esempio attenzione e memoria.
Binet fu tra i primi a mettere in dubbio la valenza assoluta dei test d’intelligenza, questo perchè è una materia talmente complessa da non poter essere valutata con un singolo numero. Per questo Binet sconsigliava di utilizzare questo test in maniera generalizzata, il suo obiettivo era valutare le capacità mentali di persone dello stesso gruppo di appartenenza con un background simile tra di loro.
Approfondiamo i QI tests: la Wechsler Adult Intelligence Scale (detto anche WAIS)
Il test d’intelligenza chiamato WAIS è tra i più famosi, se non il più famoso, test del quoziente intellettivo dedicato ad adulti da 16 a 69 anni (69 anni, 11 mesi e 30 giorni per la precisione)
La sua versione embrionale nasce nel 1939 con il nome di Bellevue-Weschsler Scale, versione che viene successivamente revisionata e perfezionata nel 1955 fino a diventare quello che oggi viene conosciuto come Wechsler Adult Intelligence Scale. Nel corso degli anni sono avvenute varie revisioni: nel 1981 la WAIS-R, nel 1997 la WAIS III e nel 2008 la WAIS IV. Le revisioni riguardano l’eliminazione di elementi non più attuali, la modifica di alcuni punteggi di attribuzione e l’introduzione di nuovi subtest.
L’obiettivo del test QI WAIS è quello di valutare svariati aspetti cognitivi dell’individuo e rispetto ai test precedenti, come ad esempio i primi test qi di Stanford- Binet, aiuta a misurare anche abilità non verbali. Infatti il test di Wechsler è in grado di misurare capacità di pensiero, di memoria, di esame della realtà e capacità di pianificazione.
Dopo svariate revisioni si è arrivati alla versione attualmente in uso che è il WAIS IV. Questo test del quoziente intellettivo è formato da 15 subtest totali, dei quali 10 fondamentali e 5 supplementari (applicabili nel caso in cui si vogliano misurare determinati indicatori per i quali è necessario un approfondimento). Questi 15 subtest sono raccolti in 4 macro-aree di analisi che sono:
- Indice di comprensione verbale (ICV)
- Indice di ragionamento visuo-percettivo (IRP)
- Indice di memoria di lavoro (IML)
- Indice di velocità di elaborazione (IVE)
Queste 4 macro aree hanno aiutato a superare la vecchia divisione in due gruppi formati da QI verbale e QI di Performance, dando una visione più precisa del funzionamento cognitivo di un individuo.
La misurazione del punteggio viene ponderato in base all’età della persona che lo ha svolto, in modo da ottenere una valutazione relativa a una delle 9 differenti fasce d’età previste.
Come sono strutturati, solitamente i test del quoziente intellettivo?
Ogni diversa tipologia di test ha una struttura differente, ma solitamente si possono individuare due grandi tipologie di organizzazione:
- Un grande gruppo con tipologie di domande simili
- Diverse tipologie di domande divise in gruppi differenti
Questa divisione è effettuata sulla base del tipo dei test e su che cosa s’intende valutare e i punteggi finali possono essere generici oppure specifici di determinate aree che sono state analizzate.
Un fattore importante, per far si che i risultati siano il più veritieri possibile, è quello di sottoporre un determinato test al numero maggiore di individui di una popolazione, in modo da definire una distribuzione normale (curva Gaussiana) e valutare l’individuo nel modo più efficace possibile.